Pazienti con diabete mellito di tipo 2 e ad alto rischio cardiovascolare: la Liraglutide riduce la progressione del danno renale
Nel corso del 52° Congresso della European Association for the Study of Diabetes ( EASD ) sono stati presentati i nuovi dati dello studio LEADER sulla progressione del danno renale.
Negli adulti con diabete mellito di tipo 2 a elevato rischio cardiovascolare, il farmaco antidiabetico Liraglutide ( Victoza ), analogo del GLP-1 umano, ha ridotto in maniera statisticamente significativa, del 22% rispetto al placebo, la comparsa o il peggioramento di danni renali.
La nefropatia diabetica, e le conseguenti malattie renali che possono portare a insufficienza renale, dialisi e necessità di trapianto del rene, è molto frequente. Colpisce quasi il 40% delle persone con diabete mellito.
I maschi con diabete mellito di tipo 2 corrono un rischio 6 volte maggiore, rispetto ai non-diabetici, di sviluppare questa condizione, che rappresenta anche un significativo fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
I risultati dello studio LEADER hanno una rilevanza clinica per il fatto che la Liraglutide ha la potenzialità di ridurre il rischio di malattie renali negli adulti con diabete mellito di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare.
La riduzione del rischio complessivo è stata principalmente prodotta dalla riduzione della comparsa di macroalbuminuria persistente ( ossia di elevati livelli della proteina albumina nelle urine ), che si è verificata con una frequenza significativamente inferiore ( -26% ) nei pazienti in cura con Liraglutide rispetto al placebo.
Lo studio LEADER, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, ha valutato gli effetti a lungo termine ( 3.5 – 5 anni ) di Liraglutide ( al dosaggio fino a 1.8 mg ) rispetto al placebo, entrambi aggiunti alla terapia standard, in persone con diabete mellito di tipo 2 ad alto rischio di eventi cardiovascolari maggiori.
La terapia standard prevedeva modifiche allo stile di vita, trattamenti ipoglicemizzanti e farmaci cardiovascolari. Lo studio, avviato verso la fine del 2010, ha coinvolto 9.340 pazienti di 32 Paesi.
Il periodo mediano osservazionale è stato di 3.8 anni.
L’endpoint composito primario era costituito dalla insorgenza del primo evento cardiovascolare ( morte per cause cardiovascolari o infarto miocardico non-fatale o ictus non-fatale ), risultato ridotto del 13% con Liraglutide rispetto al placebo.
Liraglutide, rispetto al placebo, ha, inoltre, in maniera statisticamente significativa, diminuito del 22% il rischio di mortalità per cause cardiovascolari e prodotto, inoltre, riduzioni non-significative dell’infarto miocardico e dell’ictus non-fatali.
La quota di pazienti in cui si sono verificati effetti collaterali è risultata simile tra i gruppi trattati con Liraglutide e placebo ( 62.3% e 60.8% rispettivamente ).
I più comuni, che hanno condotto all’interruzione della terapia con Liraglutide, sono stati di natura gastrointestinale. L’incidenza di pancreatiti è stata inferiore, anche se non-significativamente, nel gruppo trattato con Liraglutide rispetto al placebo. ( Xagena2016 )
Fonte: Novo Nordisk, 2016
Endo2016 Cardio2016 Nefro2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Associazione tra uso di farmaci anticonvulsivanti a lungo termine e incidenza del diabete mellito di tipo 2
Il diabete mellito ( DM ) contribuisce in modo significativo alla sindrome metabolica e agli eventi cardiovascolari e può essere...
Efficacia e sicurezza di Semaglutide orale una volta al giorno 25 mg e 50 mg rispetto a 14 mg negli adulti con diabete di tipo 2: studio PIONEER PLUS
Semaglutide orale una volta al giorno è un efficace trattamento del diabete di tipo 2. L'obiettivo dello studio è stato...
Diabete di tipo 2: indicazioni per la prescrivibilità di farmaci a carico del Sistema sanitario nazionale - Nota 100
A. La modifica dello stile di vita ( terapia medica nutrizionale [ dieta ], attività fisica, astensione dal fumo ) rappresenta...
Trattamento del diabete di tipo 2: valori di emoglobina glicata e impiego di Metformina
La presa in carico della persona con diabete mellito di tipo 2 comporta non soltanto la prescrizione della terapia farmacologica...
Diabete di tipo 2: sintesi delle principali evidenze in soggetti con malattia cardiovascolare e/o malattia renale cronica
Benefici cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 e agonisti recettoriali di GLP1 Diversi studi clinici randomizzati hanno dimostrato per gli inibitori di...
Diabete di tipo 2: raccomandazioni delle principali LineeGuida nazionali e internazionali
Lineeguida: ESC/EASD 2019 Le più recenti linee guida delle società europee ESC/EASD ( European Society of Cardiology / European Association for the...
Efficacia e sicurezza di Orforglipron orale nei pazienti con diabete di tipo 2
Orforglipron, un agonista orale del recettore del peptide-1 glucagone-like ( GLP-1 ) non-peptidico, è in fase di sviluppo per il...
Insulina Icodec una volta a settimana rispetto a Insulina Degludec una volta al giorno negli adulti con diabete mellito di tipo 2 naive all’Insulina: studio ONWARDS 3
L'Insulina Icodec settimanale potrebbe fornire un'alternativa di dosaggio più semplice all'Insulina basale giornaliera nelle persone con diabete mellito di tipo...
Intolleranza al glucosio in gravidanza e rischio di diabete di tipo 2 ad esordio precoce
Il rischio di diabete di tipo 2 tra le donne con intolleranza al glucosio durante la gravidanza che non soddisfa...
Passaggio a Insulina Icodec una volta a settimana rispetto a Insulina Degludec una volta al giorno in soggetti con diabete di tipo 2 trattato con Insulina basale: studio ONWARDS 2
L'Insulina Icodec ( Icodec ) è un'Insulina basale settimanale attualmente in fase di sviluppo. ONWARDS 2 ha valutato l'efficacia e...